Abolizione di alcune province e comuni italiani

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debemaks
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Re: Abolizione di alcune province e comuni italiani

Post by debemaks »

Io non sono completamente d'accordo con claudio, nel senso è vero che 4 paesini su 4 montagne diverse non possono stare assieme, ma non si può neanche pensare che un villaggio di 36 anime sia un comune.
Io metterei delle soglie minime, sotto le quali non ha senso che esista il comune.
Per esempio, almeno più di 500 abitanti o maggiore di 20km2 (o uno o l'altro... perchè la superfice vale per comuni tipo Rhemes-Notre-Dame, AO, dove ci sono 120 abitanti ma ha una superfice smodata da governare (oltre 80km2)).

Idem per le province, alcune sono decisamente anacronistiche e servono solo a far "accomodare" gente sulle poltrone come dice ART.
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MorgenSchatten
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Re: Abolizione di alcune province e comuni italiani

Post by MorgenSchatten »

claudio vda wrote: Ricordo che l'anno scorso i comuni di Aulla e Pontremoli, in seguito all'alluvione, si rimpallarono lungamente la responsabilità circa chi avesse dovuto inviare un fax a chi... un problema di coordinamento; un ente che doveva coordinare esiste e si chiama provincia (MS nello specifico), che dovrebbe avere i fondi per la pulizia dei torrenti, vigilare contro la cementificazione e verificare le strade; un ente che però non sia assurdamente lontano come Firenze lo è dalla Lunigiana... tanto varrebbe rivolgersi a Roma, allora, un ente intermedio, chiamato perlappunto "provincia".
Finché le province avranno la vocazione d'organizzare la sagra del melone sbucciato o dare il patrocinio al conocorso di miss patata pelata anziché occuparsi seriamente di difesa del territorio, gestione e manutenzione delle strade, edilizia scolastica... allora, fattene una ragione, ci sarà sempre qualcuno che non troverà mai un motivo valido alla sopravvivenza di questi enti.
Comunque, chi vivrà vedrà, secondo me non si farà niente e c'è una pace sociale da salvaguardare, perché con l'abolizione delle province ci sarebbero troppi falliti che sarebbero obbligati a cercarsi un lavoro vero.
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ART
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Re: Abolizione di alcune province e comuni italiani

Post by ART »

Secondo me il problema è che sarà quasi impossibile buttare fuori i fannulloni, così tutti (sia chi si merita davvero di rimanere che i fancazzisti poltronari politici) andranno ad intasare le provincie superstiti o altri enti locali, col risultato generale di non avere un gran risparmio e bloccare le assunzioni per un bel po'.
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claudio vda
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Re: Abolizione di alcune province e comuni italiani

Post by claudio vda »

Visto che le province sono accusate di essere un poltronificio e di costare oltre 10 miliardi di euro allo stato, sono andato a prendere il bilancio 2011 e a vedere i costi complessivi delle province italiane in tale anno: dai dati di bilancio risulta che lo 0,9% del totale (111 milionidi euro) è andato nei costi della politica, mentre il 99,1% (circa 11miliardi di euro) sono stati usati per servizi quali viabilità, edilizia scolastica, gestione del territorio, smaltimento rifiuti, eccetera.

Quindi un'eventuale abolizione totale delle province non porterebbe un grande risparmio in quanto tali servizi dovrebbero essere assorbiti o da regioni o da comuni, naturalmente con tutte le difficoltà del caso visto che i comuni sono spesso troppo piccoli e le regioni troppo grandi per gestire tali servizi.

Comunque il bilancio voce per voce è il seguente

- Mobilità, Viabilità, Trasporti: gestione trasporto pubblico extraurbano; gestione di circa 125 mila chilometri di strade nazionali extraurbane. Spesa complessiva 1 miliardo 430milioni di euro.

- Gestione del territorio e tutela ambientale: difesa del suolo, prevenzione delle calamità, tutela delle risorse idriche ed energetiche; smaltimento dei rifiuti. Spesa complessiva 3 miliardi e 200 milioni di euro.

- Edilizia scolastica, funzionamento delle scuole e formazione professionale: gestione di oltre 5000 gli edifici, quasi 120 mila classi e oltre 2 milioni e 500 mila allievi. Spesa complessiva 2 miliardi 210 milioni di euro.

- Sviluppo economico e Servizi per il mercato del lavoro: gestione dei servizi di collocamento attraverso 854 Centri per l’impiego; sostegno all’imprenditoria, all’agricoltura, alla pesca; promozione delle energie alternative e delle fonti rinnovabili. Spesa complessiva 1 miliardo 100 milioni di euro

- Promozione della cultura. Spesa complessiva 190 milioni di euro

- Promozione del turismo e dello sport. Spesa complessiva 210 milioni di euro.

- Servizi sociali. Spesa complessiva 180 milioni di euro

- Costo del personale. Spesa complessiva 2 miliardi 300 milioni. Il personale delle Province ammonta a circa 61.000 unità.

- Spese generali dell’amministrazione e spese di manutenzione del patrimonio (informatizzazione, patrimonio immobiliare, cancelleria, costi utenze telefoniche, elettricità, etc.) Spesa complessiva 750 milioni di euro

- Stipendi degli amministratori. Spesa complessiva 111 milioni di euro

Fonte: http://www.upinet.it/3770/istituzioni_e ... sier_2012/" onclick="window.open(this.href);return false;

Alla luce di questi dati, sono ancora più favorevole al mantenimento delle province, magari accorpando quelle piccole, questo sì, ma non eliminando completamente questo ente amministrativo intermendio presente in quasi tutti i paesi europei di dimensioni paragonabili a quelle dell'Italia.
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Re: Abolizione di alcune province e comuni italiani

Post by mico »

claudio vda wrote:Alla luce di questi dati, sono ancora più favorevole al mantenimento delle province, magari accorpando quelle piccole, questo sì, ma non eliminando completamente questo ente amministrativo intermendio presente in quasi tutti i paesi europei di dimensioni paragonabili a quelle dell'Italia.
ho appena trovato un elenco aggiornato delle province che saranno oggetto di accorpamento
http://www.corriere.it/economia/12_lugl ... 894f.shtml" onclick="window.open(this.href);return false;

per non entrare in questo elenco è sufficiente che la provincia soddisfi almeno una delle due condizioni per non essere accorpata
è il caso di AN e PU che, con i Kmq, non arrivano a 3mila mentre non hanno problemi con la popolazione
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Re: Abolizione di alcune province e comuni italiani

Post by Dominic38 »

Campobasso provincia non arriva a 250000 abitanti e sfiora ma non raggiunge i 3000 km quadrati.
Nella lista però c'è solo Isernia.

è perché una regione non può stare senza province?
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Re: Abolizione di alcune province e comuni italiani

Post by ART »

claudio vda wrote: Alla luce di questi dati, sono ancora più favorevole al mantenimento delle province, magari accorpando quelle piccole, questo sì, ma non eliminando completamente questo ente amministrativo intermendio presente in quasi tutti i paesi europei di dimensioni paragonabili a quelle dell'Italia.
Ma infatti non le aboliranno, ne accorperanno un po'.
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Re: Abolizione di alcune province e comuni italiani

Post by claudio vda »

ART wrote:
claudio vda wrote: Alla luce di questi dati, sono ancora più favorevole al mantenimento delle province
Ma infatti non le aboliranno, ne accorperanno un po'.
Io non mi riferivo alla manovra appena approvata, bensì al mantra che ogni tanto soffia "bisogna abolire le province" come se esse fossero responsabili d'ogni male umano.
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Re: Abolizione di alcune province e comuni italiani

Post by mico »

Dominic38 wrote:Campobasso provincia non arriva a 250000 abitanti e sfiora ma non raggiunge i 3000 km quadrati.
Nella lista però c'è solo Isernia.

è perché una regione non può stare senza province?
si, vedi il caso della Valle d'Aosta dove la provincia non esiste più dal 1° gennaio 1946

nel caso del Molise, se Isernia e Campobasso venissero riunite in una sola provincia, non credo che la soppressione della nuova provincia unica avvenga automaticamente. Nessuna legge prevede ciò. Credo quindi che sia una scelta politica.
Riprendendo brevemente il discorso di Claudio, i sostenitori della provincia unica direbbero che la provincia svolge comunque funzioni diverse rispetto a quelle svolte dalla regione... il che al momento è vero.
Nulla vietà però ai cittadini del Molise di richiedere alla propria classe politica di unificare i due enti locali (ovvero sopprimere la nuova provincia unica) in un unico ente regionale come già fatto in Valle d'Aosta. In questo caso la regione assorbirebbe anche le (poche) competenze attualmente svolte dalla provincia.
Chi ci rimette in tutto questo? La classe politica. Rimarrebbero in vita solo le poltrone della regione. Tutte le poltrone delle province (presidente, assessori e consiglieri) andrebbero cancellate.

Oppure c'è una soluzione all'italiana: sopprimere le province ma elevare contemporaneamente il numero delle poltrone regionali in misura tale da riassorbire tutti i poveri politici provinciali venutisi a trovare improvvisamente senza poltrona :lol:
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Re: Abolizione di alcune province e comuni italiani

Post by ART »

Comunque oltre alle province bisognerebbe cominciare a pensare a una sistemazione decente anche della struttura delle regioni. Classico esempio di che disastri possono fare lo abbiamo nel settore sanità, poi c'è il caso emblematico della Regione Sicilia: un mostro inghiottitore di soldi indebitato per la bellezza di 5,3 miliardi di euro e con più o meno lo stesso numero di dipendenti del governo centrale britannico.
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Re: Abolizione di alcune province e comuni italiani

Post by claudio vda »

Il problema secondo me è distinguere la suddivisione amministrativa dagli amministratori.
Se infatti gli amministratori della regione X sono gente insulsa, la colpa è dei cittadini di X che li votano, non del fatto che sia stata istituita la regione X.
Regioni, province, città metropolitane e comuni sono organi dello stato; si può essere contrari all'esistenza delle province in quanto si ritiene che le scuole superiori, la gestione delle strade e la prevenzione dei disastri ambientali vengano amministrate meglio su scala regionale anziché su scala provinciale, ma non perché in una data provincia gli elettori hanno dato fiducia a persone indegne.

Nel caso della regione Molise, un po' piccola per essere una regione, l'accorpamento CB-IS comporterebbe due possibilità
1) cancellazione della regione Molise
2) cancellazione della provincia

Personalmente io non sarei poi così contrario ad una piccola riorganizzazione delle regioni italiane, ad esempio io accorperei Abruzzo e Molise, e accorperei pure Piemonte e Valle d'Aosta (riistituendo la provincia di AO). Una regione troppo piccola, infatti, non è che sia molto di più di una grande provincia (come Cuneo, ad esempio).

Qualcuno obietterà che l'accorpamento Valle d'Aosta - Piemonte creerebbe dei problemi in quanto la VdA è a statuto speciale. Lo statuto speciale valdostano deriva essenzialmente dal problema di tutelare le lingue diverse dall'Italiano; in Piemonte esistono vaste zone dove si parla Francese, altre zone ove si parla il Provenzale (Occitano), alcune zone limitrofe alla VdA dove si parla Franco-Provenzale (Arpitano), mentre la minoranza germanica Walser di Gressoney è presente pure in Valsesia: la creazione di un "Super-Piemonte" con deleghe speciali in campo linguistico permetterebbe di trattare su piede paritario tutte le comunità alloglotte delle Alpi Occidentali.

Ma forse sto off-topicizzandomi ;)
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Re: Abolizione di alcune province e comuni italiani

Post by -flop- »

claudio vda wrote:
Qualcuno obietterà che l'accorpamento Valle d'Aosta - Piemonte creerebbe dei problemi in quanto la VdA è a statuto speciale. Lo statuto speciale valdostano deriva essenzialmente dal problema di tutelare le lingue diverse dall'Italiano;

La condizione di regione a statuto speciale dà alla Valle, oltre alla libertà di legiferare in materia linguistica, una quantità di agevolazioni economiche derivanti essenzialmente da una fiscalità che rimane in regione in misura pressoché totale.

Se un eventuale accorpamento estendesse tale regime al Piemonte sarebbe la felicità dei piemontesi e qualche problemino per il resto d'Italia. Se invece uniformasse la Val d'Aosta al regime piemontese ( e di quasi tutto il resto d'Italia) vedresti tutti i valligiani scendere in piazza con i forconi. Non sono tanti, per carità, ma sarebbero MOLTO MOLTO inca**ati!
Se tu passi un posto strano che si chiama Baffalù
io non ci sarò ma tu vedrai...


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Re: Abolizione di alcune province e comuni italiani

Post by ART »

Già, anche perchè capita che questa vasta autonomia faccia la fortuna pure di certi poltronari come questo
http://it.wikipedia.org/wiki/Augusto_Rollandin" onclick="window.open(this.href);return false;
che sarebbero assolutamente contrari, in nome del "popolo" (ma io credo soprattutto del proprio portafoglio :mrgreen: ), di vederla diminuire e nel caso di proteste locali avrebbero buon gioco a gettare benzina sul fuoco.
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Re: Abolizione di alcune province e comuni italiani

Post by debemaks »

Mio puro pensiero: concordo nel tagliare tutte le inutili province, non credo che oggigiorno 3 livelli amministrativi siano sostenibili dal nostro stato.
Via un tot di comuni pressochè inutili (a standard direi tutti quelli con meno di 1000 abitanti o con una superficie totale <20kmq, con casi speciali in cui il comune supera una determinata metroquadatura (esempio >80-100 kmq) per cui anche se <di 1000 abitanti ha una grande porzione di territorio da tutelare (vedi esempio Rhemes-Notre-Dames (AO)).
Esempio Liguria, togliendo tutte le province (SP, IM e SV) tutto verrebbe accentrato a Genova ed è impensalbile che ogni volta si ha bisogno di un servizio si debba andare a Genova, pertanto più che accorpare in toto tutti i servizi delle province alle regioni, valuterei bene anche cosa passare ai comuni.
In più renderei tutte le regioni "a statuto speciale", in modo tale che la maggiorparte degli introiti provenienti dalle tasse restino nella regione di provenienza.
Il mio unico dubbio è che esisteranno in questa maniera regioni virtuose, ricche e con floride economie e mostri-regioni con buchi nei bilanci da paesi del terzo mondo..... ma credo che avendo le regioni più soldi da gestire sia loro primario interesse avere grossi investimenti a livello locale... sempre che non si mangino tutto nella più grigia ed italiaca maniera.... :evil:

NOTA: secondo l'articolo del corriere, tutte le province liguri saranno soppresse, presumo che faranno Genova come area metropolitana e due provincie: Riviera di Ponente e Riviera di Levante
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Re: Abolizione di alcune province e comuni italiani

Post by claudio vda »

-flop- wrote: La condizione di regione a statuto speciale dà alla Valle, oltre alla libertà di legiferare in materia linguistica, una quantità di agevolazioni economiche derivanti essenzialmente da una fiscalità che rimane in regione in misura pressoché totale.
lo so bene, lo so bene, ma per quanto io possa amare la cultura valdostana sono perfettamente consapevole che quel flusso di soldi è assolutamente ingiustificato al giorno d'oggi visto che l'italianizzazione forzata dei tempi del fascismo è ormai superata.
Fare un "Super-Piemonte" sarebbe un modo per interrompere il flusso ingiustificato di denaro che innonda il bacino della Dora Baltea, una motivazione inattaccabile visto che la giustificazione ufficiale è la diversità linguistica... e cosa c'è di più nobile di voler tutelare TUTTE le minoranze linguistiche? Federico Chabod sarebbe contentissimo! :lol:

Per chi non lo sapesse, come diceva Flop in VdA le imposte restano sul territorio e non vanno allo Stato centrale... si dà il caso, però, che numerosi stipendi e servizi siano pagati dallo Stato centrale, con le conseguenze sul bilancio che potete immaginare: l'unica salvezza per le casse italiane è che i valdostani rappresentano meno dello 0,2% della popolazione.
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