Caro diario,
ieri sera sono rientrato a casa dopo una veloce tre-giorni (di cui due di viaggio...) in Val Badia.
Non ti parlerò della gioia di aver tracciato banconote da località il cui nome ufficiale in tedesco inizia con la W e con la K, due lettere che mi mancavano.
Non ti parlerò della bellezza del paesaggio dolomitico.
Non ti parlerò delle decine di banconote di tutti i tagli seminate lungo le autostrade o nelle località della Val Badia in attesa che corné o qualche altro tracciatore (magari un turista straniero che le riceve di resto e le porta nel suo paese) mi faccia fare una hit con i fiocchi (di neve

).
Ti voglio raccontare come, invece, durante il viaggio di ritorno, anziché ripercorrere la strada dell'andata (A22 e poi Val Gardena) ho preferito andare a Cortina e da lì scendere a Belluno per prendere la A27, e così, entrato nel paese di Longarone al solo scopo di cambiare una banconota da

in un'edicola nella centralissima Via Roma, appena ripartito e svoltato per tornare nella statale, mi sono trovato improvvisamente di fronte uno spettacolo che mi ha gelato il sangue:
La diga!
Il disastro...
Un pugno allo stomaco.
Caro diario,
non ci sono parole da scrivere.
