Per la tua felicità parlerò non di una ma di ben due città
Comincio dalla mia città, Pavia: sorge intorno a una piazza centrale di forma rettangolare in cui confluiscono le 2 vie principali e che presenta edifici storici di vario genere, alcuni risalenti anche al XIV secolo. Nei pressi sorge il Duomo su cui stragliava fino ai primi anni '90 una torre, poi crollata: di quelle antiche costruzioni, molto alte per la loro epoca, ne rimangono solo due in una piazza retrostante l'Università. Vi sono molti altri edifici antichi, varie chiese e anche molte strade ciottolate concentrate nel centro storico, ma il simbolo della città è il Ponte vecchio detto anche Ponte Coperto che collega la città sita sul lato sinistro del Ticino al borgo sul lato destro. In varie zone della città sono ben visibili i resti delle antiche mura, costruite dagli spagnoli del XVI secolo.
Ci sono anche attrattive "turistiche" abbastanza fuori dal comune, come il reattore nucleare per esperimenti scientifici Triga mark II, piazzato in piena città, che viene gestito dal laboratorio di fisica nucleare dell'Università in collaborazione con l'INFN.
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La seconda città di cui parlerò architettonicamente non ha niente di particolare ma io per mie motivazioni particolari la considero uno dei posti più interessanti d'italia: Gorizia. Ci vado spesso perchè ci abitano alcuni miei parenti e la conosco bene.
E' una città giuliana ai confini con la Slovenia, "ai confini" nel senso letterale del termine: è proprio appiccicata al confine con la Slovenia. C'è un lungo corso pieno di negozi, bar e alberghi che attraversa la città e al centro, davanti alla piazza del Duomo, una piccola collina con sopra un castello da cui si ha una bella panoramica di tutta la zona. Ma la cosa che più colpisce è la vicinanza a una città slovena che si trova immediatamente oltre confine, a nord-est, Nova Gorica. Il confine in pratica passa fra le 2 (la linea fuxia nella cartina)
http://nova-gorica.com/karta_mesta/index.html
Dopo la seconda Guerra Mondiale si stabilì di lasciare il confine lì dove le forze della Jugoslavia comunista del celebre Tito erano arrivate durante l'avanzata contro i fasci della RSI, esattamente alla periferia della città, tagliando fuori la ferrovia transalpina e la stazione. Poi Tito fece costruire Nova Gorica, che nei suoi sogni avrebbe dovuto fare da esempio delle gloriose conquiste del comunismo contrapposte all'occidente.
Il confine nella zona urbana è segnato da una cancellata verde alta circa 1 metro e mezzo che corre indisturbata fra strade e piazze, a volte passando vicinissima alle abitazioni: alcune hanno la recinzione del cortile che fa da confine di stato. All'interno della città ci sono anche dei valichi: se non lo sai ti capita magari di prendere una normalissima via e alla fine arrivi a un posto di controllo doganale.
In una via ad esempio ci sono due ville una di fronte all'altra, ma una è in Italia e l'altra in Slovenia e nel cortile di quella slovena c'è un cancelletto arrugginito: una volta attraversato si è in Italia...
Inutile dire che Gorizia è piena di sloveni che ogni giorno passano il confine per fare shopping o semplicemente per passeggiare. Specialmente nei supermercati e nei negozi di vestiti ma anche per la strada si sente spesso parlare sloveno; in giro si vedono continuamente auto slovene. E' anche quest'ambiente "interstatale" che rende affascinante il luogo.
A Nova Gorica invece non c'è un gran che, almeno per quello che ho visto le volte che ci sono stato. Comunque ci girano molti italiani, anche perchè ci sono due grandi Casinò che attirano turisti scialacquoni da tutto il Friuli.
Un posto assai interessante è la piazza della stazione di Nova Gorica, che prima era quella di Gorizia.
http://gallery.cortesi.info/albums/gori ... .sized.jpg
La piazza era tagliata in due dalla suddetta cancellata verde e al centro, sempre sul confine, c'era un grosso cippo bianco con scritto dalla parte italiana: "R. d'Italia" e sotto "1947", che è l'anno in cui è stato tracciato il confine. Ora invece in occasione dell'ingresso della Slovenia nell'UE hanno cambiato tutto: hanno tolto la cancellata e lasciato aperto. Al centro c'è una circolare leggermente sopraelevata rispetto alla strada, su cui hanno inserito un mosaico
http://www.comune.gorizia.it/eventi/200 ... saico.html
http://www.democraziacomune.org/images/ ... pinaAA.JPG
con un termine di confine circolare di metallo al centro (
http://gallery.cortesi.info/albums/gori ... .sized.jpg ). Hanno messo anche 4 grosse ma scomode panchine tubolari ai lati, perpendicolari alla linea di confine che è indicata da una piccola lastricatura di mattoni sulla strada, affiancate una di qua e l'altra di là della linea.
Anche se ora la Slovenia fa parte dell'UE fino al 2007 non si potrà ancora circolare liberamente fra i due stati e per questo la piazza viene sorvegliata ogni tanto dalla Polizia, che arriva, si ferma un po' e poi riparte. Hanno messo sul confine anche dei vasi di fiori separati l'uno dall'altro quanto basta per non far passare le macchine.
Mi è capitato di vedere pedoni e ciclisti ignari del fatto che la libertà di circolazione non è ancora attiva attraversare il confine ed essere "sgridati" dai poliziotti. Per evitare questo inconveniente verso la metà di Luglio sono stati messi ai 4 angoli della piazza dei grossi cartelli che spiegano la situazione in italiano, sloveno ed inglese (
http://gallery.cortesi.info/albums/gori ... .sized.jpg ): è possibile circolare solo all'interno della stessa, da entrambe le parti del confine, ma se si proviene dalla Slovenia non si possono superare i cartelli italiani e non ci si può addentrare nelle strade italiane di accesso alla piazza, viceversa per chi proviene dall'Italia, che non deve anche entrare nella stazione. Credo che si tratti di un caso unico al mondo...
Alcuni pedoni e ciclisti sembrano aver colto al volo la nuova occasione e quando la Polizia non c'è passano da un lato all'altro e continuano indisturbati per le strade, soddisfatti di accorciare il ritorno a casa dopo la passeggiata giornaliera

Ho anche visto un conducente dell'autobus che fa capolinea nella via di fronte alla piazza andare al bar della stazione durante la sosta.
Anche se non ho sentito niente al riguardo pare che abbiano preso qualche tipo di accordo per il pattugliamento comune del confine: ho visto fermarsi un fuoristrada della Polizia slovena da cui sono scesi una poliziotta slovena e un poliziotto italiano. Sono rimasti un po' lì a parlare, poi si sono seduti a parlare sulle sedie del bar della stazione e dopo un po' sono risaliti in macchina e se ne sono andati
A proposito di autobus, i due comuni hanno istituito una "linea urbana internazionale" che collega le due città, comodissima per girovagare. Ecco le modalità di passaggio del confine: l'autobus arriva al posto di controllo italiano e si ferma; un poliziotto o doganiere italiano sale dalla porta anteriore, guadra le facce da pirla dei passeggeri per qualche secondo e scende, poi il mezzo passa il confine e si ferma al successivo posto di controllo dove un doganiere sloveno ripete la stessa operazione del collega italiano.
Per non parlare poi dei molti luoghi interessanti nei dintorni... ma questa è un'altra storia.