Nel mio appartamento aquisgranense ho conservato una vecchia abitudine italiana: la Moka Express. Avendo praticamente finito il caffé, ieri mattina sono andato al supermercato Naanhof di Vaals

per comprarne di nuovo: i Paesi Bassi sono da molti definiti come
il paese del caffé, quindi a chi fosse alla ricerca di una buona miscela espresso conviene sconfinare.
In effetti al Naanhof si trovano (un po' care) alcune marche espresso italiane quali Illy o Lavazza.
Illy (quello che preferisco) era finito; aggrottate le sopracciglia e agguantato un Lavazza a 3,59 E, mi sono diretto alle casse; siccome in questo supermercato hanno il maledetto viziaccio di non dare il centesimino di resto ho preparato il conto preciso preciso: 2+ 3x0,50 +0,05 +0,02 +2x0,01 = 3,59 esatti e ho li porti alla cassiera; lei li ha contati osservando che mancava un centesimo... oibò, li ho ricontati ed erano precisi, al che lei mi ha fato notare che il totale era di 3,60.
"No!" ho ribattuto io indicando il 3,59 sul display "Drei-neunundfünfzig!"
Un po' piccata, lei ha borbottato qualcosa circa il fatto che nei Paesi Bassi abbiamo il diritto di approssimare al centesimo successivo.
Io ero tentato di dirle che non avevo altri soldi con me e di piantare lì il barattolo, già uno si sente preso in giro da tutti questi prezzi che finiscono per 9, ma scoprire che non si ha nemmeno diritto al centesimino di differenza era veramente troppo... poi però il caffé mi serviva, così ho ceduto e ho aperto il borsellino... ecco una moneta da due centesimi.
La cassiera ha incassato tutto senza battere ciglio. Ma come? Prima mi pianta una grana perché pretendo di pagare il prezzo esposto, di un centesimo più basso di quanto lei mi chiede, le dò ben due centesimi in più e adesso che sono io a dovere avere un centesimo indietro non me lo da? Ho preteso il centesimo di resto: quando è troppo è troppo!
